L’Influenza Equina, causata dal virus dell’influenza A (H7N7), è la malattia respiratoria infettiva più diffusa tra i cavalli a livello globale.
Cos’è l’influenza equina
L’Influenza Equina è la malattia respiratoria infettiva e contagiosa più diffusa al mondo, una malattia che non deve mai essere sottovalutata.
É causata dal virus dell’influenza A (subtipo H7N7), un virus imparentato con quello dell’influenza dell’uomo e di altri animali come uccelli e suini.
Fu responsabile della grave pandemia del 1872, descritta come “The Great Epizootic”, che contagiò la quasi totalità dei cavalli in Canada e negli Stati Uniti d’America in soli 90 giorni. Estremamente gravi anche le epidemie verificatesi in Australia nel 2007 ed in Gran Bretagna e Nord Europa nel 2019 dove paralizzò le attività equestri per molti mesi con ingenti danni economici.
Come si trasmette l’influenza equina?
Il virus, una volta inalato, invade le cellule che rivestono l’apparato respiratorio del cavallo, in particolare nella trachea e nei bronchi, dove si moltiplica creando il danno ai tessuti. I cavalli infetti lo diffondono in grandi quantità e per tempi prolungati nell’ambiente attraverso i colpi di tosse e gli starnuti.
L’infezione può essere trasmessa ad altri cavalli sia per via diretta, attraverso il contatto stretto tra l’animale malato e quello sano, che per via indiretta, attraverso il contatto con strumenti di uso quotidiano.
Nell’ambiente, infatti, il virus rimane vitale per diversi giorni nei quali può essere trasmesso ad altri soggetti attraverso l’utilizzo condiviso di secchi, ciotole, acqua di abbeverata e strumenti di toelettatura.
Grazie alla straordinaria capacità infettante un singolo cavallo infetto può trasmettere l’infezione con facilità a molti altri cavalli, anche a distanza.
Esiste una cura specifica per l’influenza equina?
NO. l’Influenza Equina è una malattia virale per la quale non esistono trattamenti specifici, il Medico Veterinario attuerà una terapia di supporto con l’obiettivo di ridurre i sintomi clinici e, nelle forme complicate, controllare l’infezione batterica.
Se il cavallo è vaccinato può comunque ammalarsi?
La maggior parte dei cavalli vaccinati è protetto dalla malattia e non manifesta alcun segno o sintomo clinico. Alcuni soggetti possono presentare sintomi transitori e di lieve entità come: leggera letargia, scolo nasale e tosse e eliminare il virus per pochi giorni.
Il virus è presente in Italia ?
SI. Il virus è endemico in tutto il mondo, incluso l’Italia.
Ogni anno causa, con una certa regolarità, focolai di infezione in diversi paesi, dove colpisce prevalentemente cavalli non vaccinati oppure sottoposti ad un protocollo vaccinale non corretto.
Il rischio che da questi focolai il virus si possa diffondere, dando origine a epidemie di dimensioni nazionali o continentali, è oggi ancora più elevato che in passato, in relazione all’aumentata mobilità globale dei cavalli e degli equidi in generale.
Quali sono i sintomi dell’influenza equina?
Dopo una breve incubazione, da 1 a 3 giorni, compaiono sintomi quali: tosse secca e aspra, scolo nasale, febbre, depressione e perdita dell’appetito di vario grado. La gravità dei sintomi è legata all’età e allo stato immunitario dei soggetti.
Nella maggior parte dei soggetti i sintomi si risolvono nell’arco di 1-3 settimane, ma nei soggetti più deboli (puledri, anziani, cavalli con patologie concomitanti o immunodepressi) è frequente la complicazione batterica delle lesioni. In questi casi la piena guarigione può richiedere diverse settimane e addirittura mesi.
Come possiamo proteggere i cavalli dall’ influenza equina?
La principale arma per proteggere i cavalli da questa infezione è la profilassi vaccinale utilizzando vaccini aggiornati, contenenti i ceppi di virus raccomandati dal Comitato di Esperti sull’Influenza Equina dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (WOAH – World Organization for Animal Health).
Il Medico Veterinario è la figura di riferimento per avere informazioni corrette sulla profilassi vaccinale da adottare.
L’influenza equina può colpire anche l’uomo?
No. Al momento non è dimostrato alcun rischio per la salute pubblica legato a questo virus; tuttavia, esistono casi documentati in cui l’infezione è stata trasmessa a cani che vivevano a stretto contatto con i cavalli infetti.
Il monitoraggio delle infezioni e dei ceppi virali circolanti è molto importante per poter individuare eventuali mutazioni del virus in forme potenzialmente più aggressive per il cavallo o infettive anche per altre specie.