I cavalli, soprattutto dopo un’intensa attività fisica, oppure a causa di gravi forme di diarrea, possono perdere una consistente parte del loro peso corporeo attraverso il sudore.
Il componente principale del sudore è l’acqua, ma all’interno di questo fluido corporeo sono presenti anche grandi quantità di elettroliti e nutrienti essenziali come sodio, cloruro, magnesio, calcio, potassio, ferro e zinco oltre che lattato, bicarbonato e amminoacidi.
Gli elettroliti, che sono minerali dotati di carica elettrica, si rendono necessari per il corretto funzionamento dell’organismo in generale. La loro mancanza può provocare alterazioni dell’equilibrio acido-basico, con conseguente malfunzionamento del metabolismo muscolare, nervoso ed energetico.
Nello specifico, Il sodio e il potassio si prendono carico del funzionamento del metabolismo cellulare, dell’adeguato assorbimento dei nutrienti e del mantenimento della pressione sanguigna fisiologica. Insieme al cloruro, garantiscono l’assorbimento dell’acqua nell’intestino e un’adeguata idratazione dell’organismo nel suo complesso.
Il magnesio e il calcio, oltre a svolgere un ruolo di base per la costruzione di ossa e denti, ma sono anche coinvolti in tutte le contrazioni muscolari e, come tali, assicurano anche un’efficace funzione cardiaca.
Carenze degli elettroliti possono manifestarsi con prestazioni ridotte, tensione muscolare, ipersensibilità o crampi. In particolare, possono essere colpiti il cuore, i muscoli e il cervello del cavallo, con possibili disturbi quali riduzione della capacità di concentrazione, acidificazione dei muscoli o aritmie cardiache, con occasionali danni ai tessuti.
Gli elettroliti che il cavallo perde attraverso la sudorazione non riescono ad essere reintegrati con la semplice alimentazione di base; è necessario un apporto completo di elettroliti di alta qualità e biodisponibili e di vitamine altamente concentrate per fornire all’organismo risorse sufficienti per un rapido recupero e la stabilizzazione dell’organismo grazie al mantenimento della pressione osmotica nei tessuti.
Dr. Caroline FRITZ